Riscaldare casa può essere un argomento spinoso, soprattutto se si vuole considerare anche l’ambiente e si vuole essere Green. Comunemente si tende a pensare che l’utilizzo di caldaie a metano o Gpl sia più sostenibile ed economico, ma in realtà anche la direzione scelta dalle norme europee a tutela dell’ambiente, che incentivano l’utilizzo di biomasse come legno, cippato e pellet, fanno capire il contrario.
In particolare, basti pensare che gas naturale e Gpl emettono rispettivamente 250 e 270 kg di CO2 per MWh utile, a fronte dei soli 30 del pellet. La ragione è abbastanza semplice: le biomassa in realtà rilasciano nell’ambiente solo l’anidride carbonica accumulata dalle piante per crescere, anidride che sarebbe tornata comunque nell’atmosfera tramite i naturali processi di decomposizione e che torna quindi disponibile per le altre piante.
La somma totale quindi è zero rispetto al quadro generale ambientale. Ma quanto vengono utilizzate in Italia non rende giustizia alla potenzialità di questo tipo di combustibile.
Secondo l’EEA, l’Agenzia Europea per l’Ambiente, nel 2010 le biomasse hanno fornito circa il 7,5% dell’energia utilizzata nell’Unione europea (Ue): un dato che secondo le previsioni potrebbe salire al 10%. nel 2020. L’Italia in particolare è considerato uno dei paesi a maggior potenziale bioenergetico, insieme a Francia, Germania e Romania.
In Italia il consumo e la produzione hanno dimostrato un continuo aumento negli ultimi 20 anni. Al settentrione si registrano le più alte quote di produzione, realizzata grazie al contributo della Lombardia e dell’Emilia Romagna, rispettivamente con il 22,9% ed il 14,9%. Il Lazio, in Italia centrale, mostra rispetto al le regioni confinanti il valore più elevato di produzione, pari al 4,6%.
Nel Sud, emergono regioni quali la Puglia e la Calabria; si distinguono con quote di produzione rispettivamente del 13,4% e del 13,2%. Fanalino di coda sono le isole. La Sardegna si attesta sul 3,0%, mentre la Sicilia presenta un valore pari all’1,3%.
Le biomassa sono però una speranza per il futuro. Attualmente circa il 3% dell’energia mondiale deriva dagli impianti a biomassa, con notevoli prospettive di sviluppo, mentre solo in Italia, uno dei Paesi leader del settore, si prevede la possibilità di 600.000 nuovi posti di lavoro nei prossimi dieci anni.
Conoscere veramente cosa sono le biomasse e valutarne i pro e i contro per valorizzare al meglio tale risorsa, aiuterà noi stessi e l’ambiente.