Spesso capita che, abituandosi a qualcosa, si finisca per darla per scontato.
E anche innovazione e crescita necessitano di un carburante che ci circonda e spesso diamo per scontato: l’energia. E proprio l’energia è una delle problematiche principali per le nuove economie emergenti, le cosiddette BRICS, fra le quali spicca, proprio al centro, la I di India.
L’India è la dodicesima più grande economia del mondo. Riforme economiche hanno trasformato il Paese nella seconda economia a crescita più rapida. Ma questo sprint a grava sulla rete elettrica del paese che sta decidendo di adottare misure di risparmio energetico basate sulla Energy Intelligence.
Più di metà dell’energia elettrica del paese viene sfruttata da aziende, e alcune rilevazioni di nuove Smart-Energy start-up dimostrano come nella stragrande maggioranza dei casi, queste aziende ne sprechino il 30%.
Fra queste start-up ne spiccano alcune, come ad esempio Zenatix, fondata nel 2013 da Vishal Bansal.
“L’aumento nella produzione di elettricità non è stato in grado di mantenere il passo della richiesta di energia – queste le sue parole in alcune dichiarazioni – così abbiamo deciso di concentrarci sull’efficienza energetica, in modo da sfruttare l’analisi dati per migliorare la situazione”.
Tutto questo grazie a WattMan, il modello di analisi e predizione realizzato da Zenatix. Questo modello non solo permette di ridurre gli sprechi energetici, ma anche di predire la possibile necessità di manutenzione degli impianti. “Immaginate che in un supermercato il reparto frigo smetta di funzionare a causa di alcuni guasti. Vorrebbe dire perdita di risorse. Ma grazie a queste nuove tecnologie possiamo individuare sacche di inefficienza e sprechi di energia causati dai primi segnali dei guasti dei macchinari.”
Obbiettivo simile, ma con metodo differente, è quello a cui punta Smart Joules, un’altra start-up fondata da Arjun Gupta nel 2015. In una delle più grandi economie mondiali, quasi 300 milioni di persone non hanno accesso ad elettricità. E rendere più efficienti gli impianti esistenti potrebbe permettere di risolvere questa situazione.
In particolare, permettendo di sostituire operazioni continue che consumano grandi quantità di energia, con processi automatici regolati da raccolta dati. Un sistema che, seondo Arjun, ha già permesso a 10 ospedali di risparmiare oltre il 15% di consumo elettrico.
“Ci concentriamo soprattutto sui grandi ospedali perché il loro consumo elettrico è continuo, 24/7, e grazie alle nostre tecnologie potremmo arrivare a far risparmiare fino a 30 milioni di dollari l’anno al paese. Comunque, nei prossimi anni puntiamo a trasferire questa tecnologia anche in altri tipi di strutture ed organizzazioni”
In India, grandi compagnie come Vodafone, DominoesPizza e State Bank of India hanno già adottato tecnologie di risparmio energetico simile, basate sull’Internet of Things (IoT) , con un risparmio totale di 1,7 milioni di dollari, segno che anche le grandi compagnie hanno identificato quelle che saranno le caratteristiche dell’industria nel futuro.
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