11 agosto. Devi rientrare a casa inaspettatamente, e i 34 gradi centigradi non ti danno scampo.
Sicuramente la casa, esposta al sole per tutta la giornata, sarà fresca. Sarebbe bello crederci davvero.
Per sicurezza tiri fuori lo smartphone, apri l’applicazione collegata alla direttamente a tutti gli impianti di casa, e accendi il condizionatore in anticipo rispetto all’orario programmato. E al rientro, un’oasi di fresco è lì ad attenderti.
Magari può sembrare ancora futuristico, come le macchine volanti di Marty McFly, ma in realtà la smart home è più vicina di quanto sembra.
Ma cosa ci aspetta, in questo futuro prossimo, per quanto riguarda la domotica?
Innanzitutto, un primo boccone di realtà: scordiamoci la realtà fantascientifica in cui la nostra casa è un organismo intelligente con cui conversare e a cui dare ordini.
Il vero aspetto su cui si incentra la domotica è il risparmio intelligente, attraverso elettrodomestici che si accendono o spengono ad orari programmati, luci gestibili attraverso lo smartphone. Non solo: caldaie, climatizzatori, sistemi per il risparmio. Tutti sistemi connessi, secondo il cosiddetto Internet of Things, o IoT.
Un mercato in netta crescita, anche in Italia, secondo quanto osservato dal politecnico di Milano, che ha misurato un aumento del 23% rispetto al 2016, un aumento da 186 milioni di euro per un futuro sempre più tra di noi.
La chiave è ovviamente il Wi-Fi, che consente ai nostri apparecchi di collegarsi ed essere controllabili attraverso touchscreen.
Ovviamente la realizzazione di una casa di massimo livello hi-tech ha dei costi, una formalità quando si tratta di innovazione. Ma non tutte le soluzioni sono solo per tasche più abbienti.
Per esempio la realizzazione della gestione di un impianto multizona, ossia un sistema con cui gestire la temperatura in maniera dettagliata per ogni singolo ambiente. Un’operazione abbastanza semplice, ma che permette un risparmio rilevante in termini energetici.
Perché riscaldare la casa nelle ore centrali, in cui magari nessuno si può godere il calore? Cronotermostato, sensori ambientali e valvole termostatiche installate sui radiatori di casa, tutto collegato tramite Wi-Fi, e possiamo creare un sistema di domotica, in grado di accendersi ad orari preimpostati e addirittura in singole stanze, in modo da non riscaldare gli ambienti che la mattina, nella spossatezza pre-lavoro, non vengono utilizzati. Andando così a raccogliere anche quei margini di efficientamento difficili da toccare.
Tutto questo regolato prima, certo, o anche al momento, in remoto, tramite il nostro cellulare, quando scopriamo che la riunione prevista nel pomeriggio è saltata, e possiamo tornare a casa 2 ore prima.
TecnoAcademy S.r.l © Riproduzione riservata